Cosa significa essere una persona altamente sensibile? (E i tre pilastri della vita di una persona sensibile)
- minnamariavirtanen
- 18 ago
- Tempo di lettura: 4 min
Quando parliamo di una persona altamente sensibile, ci riferiamo a un modo diverso di funzionare del sistema nervoso: una forma di neurodiversità, un cervello che elabora le informazioni in modo particolare.
La psicologa e psicoterapeuta Elaine Aron descrive l'alta sensibilità attraverso quattro concetti chiave:
Elaborazione profonda delle informazioni
(Depth of processing)
Una persona altamente sensibile riceve una quantità di informazioni maggiore rispetto alla media, e le elabora in modo profondo. Questa capacità di elaborazione profonda è senza dubbio un dono straordinario, ma può rappresentare anche una sfida. La difficoltà sta nel fatto che questa caratteristica è sempre “attiva” – non si spegne – e questo ci porta direttamente al secondo elemento che definisce l’ipersensibilità…
Sovraccarico da stimoli
(Overstimulation)
Elaborare in modo profondo tutte le informazioni e stimoli porta facilmente una persona sensibile a uno stato di attivazione del sistema nervoso parasympatico e, col tempo, un senso di sovraccarico.
Le informazioni non si limitano a parole o testi – possono essere suoni, luci, materiali, sfumature emotive o sensazioni fisiche percepite nel corpo.
Reattività emotiva ed empatia
(Emotional reactivity / empathy)
Una persona altamente sensibile reagisce in modo intenso anche alle emozioni, ed è particolarmente ricettiva nel percepire i sentimenti altrui. L’empatia è una qualità preziosa, ma quando è orientata soprattutto verso l’esterno, e non verso sé stessi, può facilmente portare a uno stato di sovraccarico emotivo. Non serve che l’altra persona sia negativa: anche in una relazione positiva e affettuosa, una persona sensibile può sentirsi esausta, proprio perché tende a lasciare tanto spazio all’altro.
Anche le emozioni proprie si vivono in modo intenso e profondo — ed è questo il lato meraviglioso, ma anche impegnativo, della sensibilità. La bellezza della natura, la lettura di un libro o un’opera d’arte possono diventare esperienze forti e rigeneranti, portatrici di gioia ed energia.
Dall’altro lato, la sofferenza umana è qualcosa che una persona sensibile vive spesso con grande difficoltà, e che può provocare dolore e fatica interiore.
Dalla mia esperienza personale posso aggiungere che la reattività emotiva non si manifesta sempre con un’espressione visibile delle emozioni. Al contrario, soprattutto nelle situazioni sociali, una persona altamente sensibile può sentirsi sopraffatta — come se "tutto fosse troppo". In questi momenti, ciò che appare all’esterno non è l’emozione in sé, ma una risposta di blocco (freeze) o di compiacenza eccessiva verso gli altri (fawn). All’esterno si può vedere quindi una persona che sembra irrigidita, distante, o che si adatta agli altri.
Percezione delle sfumature sottili
(Sensing the subtle)
Una persona altamente sensibile ha una naturale capacità di percepire dettagli sottili, come l’intuizione. Può ricevere idee, interpretare l’energia e esprimerla attraverso la creatività. Sa leggere con attenzione gli altri, la natura o qualunque cosa catturi la sua attenzione.
Grazie a questa capacità, si aprono nuovi mondi e una comprensione profonda della vita. Per questo motivo, molte persone sensibili diventano eccellenti terapeuti, artisti, coach, guide o operatori nel campo dell’aiuto.
Secondo Elaine Aron, la sensibilità è un aspetto fondamentale nell’evoluzione dell’umanità, perché le persone sensibili percepiscono i segnali prima degli altri — sia quelli di pericolo che quelli di opportunità — e riconoscono cosa non va bene e quale direzione sarebbe bene prendere.
La sensibilità può spesso essere fraintesa come debolezza o fragilità, ma non bisogna confondere la sensibilità con la debolezza. Al contrario, molte persone altamente sensibili mostrano una resistenza e una forza incredibili. Allenano queste capacità ogni giorno per riuscire a vivere e a prosperare in questo mondo.Per questo motivo, è importante che chi è sensibile si ricordi di poter accettare aiuto quando ne ha bisogno.
Tre cose da tenere a mente per prendersi cura di sé, se sei una persona altamente sensibile (o per aiutare un bambino sensibile)
Ecco tre cose importanti che è bene concedersi:
Casa — un luogo per ricaricarsi ogni giorno
Limita la quantità di stimoli: stabilisci confini chiari riguardo alle informazioni, come social media, notizie, telefono, anche chiamate.
Trasforma la tua casa in un rifugio o santuario, con materiali piacevoli al tatto, una luce soffusa, colori armoniosi e aria fresca, così da poterti davvero rilassare e rigenerare.
Somatic tracking
Il somatic tracking significa portare l’attenzione alle sensazioni presenti nel corpo. In questo modo puoi riconoscere quali emozioni stanno muovendosi dentro di te e liberarle.
Quando ti concentri sulla sensazione, puoi chiederti qual è la sua temperatura, la sua forma o il suo colore. Accogli la sensazione e respira dentro di essa.Così affrontare le emozioni diventa un’esperienza di potenziamento. Se invece si ascolta e si analizza la storia che il sentimento suscita nella mente, di solito si finiscono solo per aumentare i blocchi interiori.
Ricordo la prima volta che con questo metodo ho percepito la rabbia: ho sentito un flusso di energia scintillante, come se tutto il mio corpo fosse illuminato da una luce intensa.È stata un’esperienza meravigliosa, liberatoria e rinvigorente, non affatto spiacevole o spaventosa, come invece avrei immaginato prima di affrontare la rabbia. Le emozioni sono energia.
A volte però può essere difficile stare con sé stessi e ascoltare il proprio corpo, e in quei momenti ti consiglierei di passare al punto successivo…
Muoviti fuori dallo stato di blocco
Lo stress porta spesso una persona altamente sensibile in uno stato di freeze (congelamento) o fawn (compiacenza). Per noi sensibili, la risposta “combatti o fuggi” è raramente un’opzione.
Il modo più semplice per uscire dallo stato di freeze è muovere il corpo, così la tensione può sciogliersi e liberarsi. Il movimento è utile anche per chi si trova nello stato di fawn, perché tornare al proprio corpo rafforza il senso di sicurezza interiore che, in quel momento, si cerca negli altri.
Se vuoi portare la forza del movimento a un livello superiore, leggi di più qui:
Prendiamoci cura delle nostre energie e godiamoci tutto ciò che la sensibilità ci apre alla vita 🦋
Qui puoi anche trovare informazioni sui percorsi di coaching per persone altamente sensibili:
Con affetto, Minna-Maria

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