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La storia di come ho trovato casa – sull’intenzione e sulla presenza consapevole e accogliente


Due anni fa abbiamo deciso che Via Carnevali sarebbe stata la posizione ideale per la nostra nuova casa.Saremmo stati vicini alle colline – così io avrei potuto fare passeggiate e guardare lontano – e allo stesso tempo a pochi passi dalla piazza, così mio compagno avrebbe potuto andare facilmente a prendere il cappuccino del mattino 😄.Avevo scritto un’intenzione: vivere in quella via, un po’ più in alto sul pendio, in modo da poter vedere un paesaggio verde mentre pratico il qigong in giardino.


Non era apparso nulla in vendita, e la mia intenzione era rimasta dimenticata nel quaderno. Di tanto in tanto cercavamo una nuova casa qua e là – ma allo stesso tempo cercavo di trovare pace con la casa in cui abitavamo, e ringraziavo per ciò che avevamo.


All’inizio di quest’anno, poi, è apparsa in vendita una casa.Quando avevamo già fatto un’offerta, mi è ricapitato tra le mani proprio quel vecchio appunto con l’intenzione scritta.Ogni dettaglio essenziale si era realizzato.


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L’equilibrio tra intenzione e presenza consapevole


Ora, tra gli scatoloni del trasloco, mi guardo ancora intorno con meraviglia e gioia; ciò verso cui avevo indirizzato la mia energia nei pensieri è ora diventato realtà concreta e visibile. Il processo ha ovviamente richiesto molta azione pratica, ma anche una buona dose di “casualità” o fortuna – che, secondo me, nasce proprio dall’intenzione e dall’“attention”, cioè dalla presenza consapevole.


Trovare casa mi ha portato a riflettere soprattutto sull’equilibrio tra intenzione e presenza.Quanto è essenziale dirigere l’energia verso ciò che vogliamo far crescere (anziché verso ciò che vorremmo cambiare) – e allo stesso modo, quanto è importante ritornare sempre a una presenza consapevole e accogliente.Questo è significativo per realizzare i propri sogni – ma soprattutto perché è semplicemente un modo gioioso di vivere...


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Sull’intenzione


Il buddhismo insegna che la mente non è nostra nemica – anche se a volte può sembrarlo – ma è un’alleata, attraverso la quale possiamo creare un mondo nuovo.Ciò che conta è che siamo noi i padroni della mente, perché la mente può generare sia illusioni e distruzione che felicità.Essere padroni della mente significa dirigere consapevolmente l’attenzione verso ciò che vogliamo creare.

A volte questa padronanza si manifesta come un’intenzione scritta, ma è anche la scelta di ripensare i propri pensieri più volte al giorno – in modo che generino qualcosa di buono.Essere padroni della mente vuol dire anche comprendere che la realtà attuale è il risultato di credenze passate – e quindi non è necessario darle troppo potere.

I pensieri che scegliamo ora determinano la realtà che vedremo tra poco.Siamo ciò che scegliamo di pensare.


...e sull’“attention”


Creare significa anche essere presenti e avere fiducia, perché non facciamo tutto da soli – la creazione è un’interazione.Come un contadino che semina e si fida che i semi germoglieranno e daranno frutto, anche nel creare non serve stare sempre nell’azione – c’è anche una parte di ricezione. Si può, ad esempio, ricevere intuizioni, segnali e conferme.


Il percorso più breve verso la fiducia passa spesso proprio attraverso la presenza. In questo momento tutto va bene – siamo al sicuro, e possiamo essere grati per così tante cose…Nel linguaggio della manifestazione, si parlerebbe forse di “frequenza della ricezione”.Ha una vibrazione molto diversa da quando rimaniamo nel desiderare qualcosa e ci lasciamo cadere nella sensazione di mancanza – quella sensazione di essere privi di qualcosa.

E in quel caso, anche l’intenzione può cambiare direzione: iniziamo a pensare a ciò che non vogliamo – e finiamo per rafforzare proprio quello.


Anche il buddhismo insegna che per prima cosa eleviamo il nostro stato interiore – e da lì seguono le cose esterne positive: incontri riusciti, soluzioni che si sbloccano, coincidenze fortunate.L’ordine non è che prima succede qualcosa di bello e poi ci sentiamo bene… anche se, probabilmente, ci siamo cascati tutti in questo tipo di pensiero:“Quando avrò questo e quello, allora starò bene.”

Per fortuna non funziona così – altrimenti saremmo sempre in balìa delle circostanze esterne.


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Il processo interiore e il cambiamento esteriore


Sono immensamente felice per la nuova casa, il mio studio, il giardino e l’ambiente circostante – e allo stesso tempo, questa è solo una parte della storia.Ciò che mi affascina di più in ogni tipo di cambiamento è il processo interiore che lo precede.


Alla fine, ciò che risulta più gratificante in questi percorsi – tanto nei miei quanto in quelli che ho il privilegio di accompagnare come coach – è l’aumento dell’armonia e del benessere interiore.I cambiamenti esterni sono poi, naturalmente, un bellissimo e importante bonus.


Il motivo profondo per cui voglio scrivere tutto questo è proprio ricordarci – a me stessa e a te – quanto potere creativo abiti dentro di noi.Attivarlo non è sempre facile – lo so bene – ma ci sono tanti modi meravigliosi per sostenerlo...in modo da poter diventare davvero il custode o la custode della propria vita! 😉


A cosa vuoi indirizzare la tua energia questo mese?


Cosa desideri far crescere nella tua vita?

Se ti va, puoi anche scrivermi!Mi fa sempre piacere ricevere un tuo messaggio:📬 coachingatelier.info@gmail.com ☺️


Una pratica corporea per la creazione


Se desideri praticare tutto questo insieme – porre un’intenzione e coltivare una presenza consapevole e accogliente –è proprio ciò che facciamo concretamente in ogni lezione di qigong.

Durante le lezioni ci concentriamo anche sulla filosofia dei cinque elementi, che parla del ciclo della creazione in tutte le sue fasi. Se senti che questo ti chiama, ti invito con gioia a unirti alle lezioni!

– E se invece desideri un coaching personale, puoi scrivermi per sapere se ci sono orari disponibili!


Con gioia💛

Minna



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